Il pensiero neosardista è la più vasta ricostruzione del movimento neosardista, operativo tra gli anni Sessanta e Settanta, che ha elaborato un originalissimo pensiero filosofico-politico, scomodo, innovativo e inserito nel più avanzato movimento internazionale caratterizzato dal fenomeno del revival etnico e della decolonizzazione, dalla crisi del modello statalnazionale e dall’emersione di nuove forme di rappresentatività riferite alla galassia delle varie entità nazionalitarie sub-statali.
Si deve a personaggi del calibro di Antonello Satta, Elisa Nivola e soprattutto Giovanni Lilliu la riformulazione della vecchia questione sarda elaborata da Giovanni Battista Tuveri, e rilanciata secondo gli schemi innovativi della Questione Nazionale Sarda aperta alle emergenti problematiche dell’etnicità e dell’etnofederalismo come antidoto alle culture stataliste e al dipendentismo autonomista.
Soprattutto le elaborazioni degli anni Settanta, con particolare riferimento al movimento di “Nazione Sarda” e de “Il Popolo Sardo”, hanno rilanciato anche in Sardegna la questione etnolinguistica come problema politico centrale per la fondazione della Nazione Sarda nel quadro di un’Europa dei popoli e delle etnie, e all’interno di una nuova dimensione del federalismo. Sarà il PSdAz, con il “vento sardista”, a capitalizzare il lascito neosardista per inaugurare una nuova stagione di governo e di innovazione inserita in un contesto politico-culturale su scala europea e internazionale.
Il volume è arricchito da alcuni fondamentali scritti di Gianfranco Contu, uno dei massimi storiografi del sardismo e protagonista della stagione neosardista; di Elisa Nivola, che ha prodotto contributi di grande importanza per rilanciare la questione della identità; e di Giovanni Lilliu, che ha contaminato la cultura sardista con i temi fondamentali della mitopoiesi.
Si deve a personaggi del calibro di Antonello Satta, Elisa Nivola e soprattutto Giovanni Lilliu la riformulazione della vecchia questione sarda elaborata da Giovanni Battista Tuveri, e rilanciata secondo gli schemi innovativi della Questione Nazionale Sarda aperta alle emergenti problematiche dell’etnicità e dell’etnofederalismo come antidoto alle culture stataliste e al dipendentismo autonomista.
Soprattutto le elaborazioni degli anni Settanta, con particolare riferimento al movimento di “Nazione Sarda” e de “Il Popolo Sardo”, hanno rilanciato anche in Sardegna la questione etnolinguistica come problema politico centrale per la fondazione della Nazione Sarda nel quadro di un’Europa dei popoli e delle etnie, e all’interno di una nuova dimensione del federalismo. Sarà il PSdAz, con il “vento sardista”, a capitalizzare il lascito neosardista per inaugurare una nuova stagione di governo e di innovazione inserita in un contesto politico-culturale su scala europea e internazionale.
Il volume è arricchito da alcuni fondamentali scritti di Gianfranco Contu, uno dei massimi storiografi del sardismo e protagonista della stagione neosardista; di Elisa Nivola, che ha prodotto contributi di grande importanza per rilanciare la questione della identità; e di Giovanni Lilliu, che ha contaminato la cultura sardista con i temi fondamentali della mitopoiesi.