Pubblicato nel 1889, Il Piacere ottenne un successo immediato. Nel corso degli anni, D’Annunzio lo affiancò ad altri romanzi, L’Innocente e Il Trionfo della Morte, formando una “trilogia dannunziana”. Questi romanzi furono raccolti sotto il sopratitolo “I Romanzi della Rosa.”
Il celebre romanzo ha suscitato diverse reazioni tra gli autori e i critici dell’epoca. L’eminente filosofo e storico italiano Benedetto Croce ha analizzato l’opera di D’Annunzio conferendogli grande rilievo. Egli affermò che, con Il Piacere, “risuonò nella letteratura italiana una nota, fino ad allora estranea, sensualistica, ferina, decadente.” Questo commento sottolinea l’approccio estetico e decadente di D’Annunzio, in contrasto con il naturalismo e il positivismo prevalenti all’epoca.
Il Piacere inaugura inoltre un nuovo tipo di prosa psicologica e introspettiva. D’Annunzio esplora gli errori e le contraddizioni della vita attraverso il protagonista Andrea Sperelli, "l’ultimo discendente d’una razza intellettuale".
Il celebre romanzo ha suscitato diverse reazioni tra gli autori e i critici dell’epoca. L’eminente filosofo e storico italiano Benedetto Croce ha analizzato l’opera di D’Annunzio conferendogli grande rilievo. Egli affermò che, con Il Piacere, “risuonò nella letteratura italiana una nota, fino ad allora estranea, sensualistica, ferina, decadente.” Questo commento sottolinea l’approccio estetico e decadente di D’Annunzio, in contrasto con il naturalismo e il positivismo prevalenti all’epoca.
Il Piacere inaugura inoltre un nuovo tipo di prosa psicologica e introspettiva. D’Annunzio esplora gli errori e le contraddizioni della vita attraverso il protagonista Andrea Sperelli, "l’ultimo discendente d’una razza intellettuale".