Tutto il romanzo ruota intorno ad Eros, un cristiano fin nel profondo. Il suo legame con Cristo non è solo spirituale, ma riflette e illumina tutti gli aspetti della sua vita: affettiva, lavorativa, sociale e familiare. Una serie di circostanze dovute a quello che i credenti chiamano spirito del male, e gli agnostici egoismo personale, travolge tutti gli aspetti della sua esistenza. Così sia nella sua attività industriale, sia nei rapporti con i figli, sia nella considerazione sociale, Eros si ritrova fallito. Vivendo l'eterno dilemma del giusto perseguitato. Unico punto fermo nelle sue tempeste il rapporto d'amore con sua moglie, Margherita. In questo marasma di eventi, che si svolgono negli anni 1960-'70, sembra vincere il male. Ma c'è un ribaltamento nella situazione: legata all'equilibrio del caso per gli atei; oppure per l'inserzione delle meraviglie di Dio -attraverso la Provvidenza- per i credenti. Eros emigra in Inghilterra e dalla morte passa alla resurrezione. Diventa così un perdente vincitore, secondo una focalizzazione cara all'autore della "Letteratura teologica o spirituale".