È il viaggio dell’uomo che incontra tanti se stesso. Tutti diversi. Tutti uguali. Un viaggio lieve, fatto di metafore e d’ironia. Forse d’ ingenua poesia. Una babele di lingue diviene unica voce. Domande generano domande. Storie si intrecciano con storie, in un tessuto senza spazio e senza tempo. Può un incubo feroce imbrattare di sangue innocente la nostra favola bella? Un girotondo di rotta, che naviga miraggi, può essere governato da un Comandante che appare e scompare? Può la morte innamorarsi della vita, il vizio camuffarsi da virtù, il lavoro precario divenire felicità inconsapevole? E un re glorioso, può abbandonare la sua sacra missione per andare a coltivare la vigna, una ninfa innamorarsi di uno stagista pastore, un elefante bianco volare in una bolla di sapone? Può nascondersi nel dna delle leggende il filo che cuce il Tutto al Nulla? Può un poeta analfabeta disvelare l’ipocrisia del mondo? Pensieri vigliacchi, impigliati tra favole e storia, pongono domande irrisolte ben sapendo che sono irrisolvibili. Chi sei, da dove vieni, dove vai: aprono la strada a venditori di nulla pronti a venderti tutto? Si trova sempre quello che si desidera, anche se non c’è? Interrogativi rispondono alle nostre domande La coscienza di essere piccoli e ignoranti, vaganti in tutti gli universi possibili, è forse, quello che ci rende veramente grandi