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In questi discorsi l'autore, filosofo e attivista per i diritti animali, prende la parola pubblicamente per denunciare i torti subiti dalle altre specie ad opera di una società fondata sull'ingiustizia per dare voce a quella inascoltata degli animali e aprirci alla possibilità di un mondo diverso, fondato sull'uguaglianza e la condivisione. Solo rompendo le barre della prigione dorata dell’antropocentrismo possiamo sperare di liberare gli animali dalle loro gabbie. Potremmo finalmente scoprire la virtù nascosta del silenzio che ci permette di ascoltare l’altro. E scoprire che questo altro…mehr

Produktbeschreibung
In questi discorsi l'autore, filosofo e attivista per i diritti animali, prende la parola pubblicamente per denunciare i torti subiti dalle altre specie ad opera di una società fondata sull'ingiustizia per dare voce a quella inascoltata degli animali e aprirci alla possibilità di un mondo diverso, fondato sull'uguaglianza e la condivisione. Solo rompendo le barre della prigione dorata dell’antropocentrismo possiamo sperare di liberare gli animali dalle loro gabbie. Potremmo finalmente scoprire la virtù nascosta del silenzio che ci permette di ascoltare l’altro. E scoprire che questo altro siamo noi e che la nostra libertà inizia dove inizia la sua. Perché questo significa essere un popolo, il popolo degli animali. Dans ce recueil de discours, l’auteur, philosophe et activiste en faveur des droits des animaux, prend publiquement la parole pour dénoncer les torts qu’une société reposant sur l’injustice inflige aux autres espèces, pour faire entendre la voix des animaux à laquelle nous sommes restés sourds, et nous ouvrir à la possibilité d’un autre monde fondé sur l’égalité et le partage. Ce n’est qu’en brisant les barreaux de la prison dorée de l’anthropocentrisme que nous pouvons espérer libérer les animaux de leurs cages. Nous pourrions enfin découvrir la vertu cachée du silence qui nous permet d’écouter l’autre. Et découvrir que cet autre, c’est nous et que notre liberté commence là où la sienne commence. Parce que c’est ce que signifie être un peuple, le peuple des animaux.