È il terrore più scuro, denso e seducente a impregnare storie avvincenti, in cui pulsa una luce sinistra quanto originale.
Nel cuore di una realtà che non fa sconti e con le sue asprezze spinge le vite al limite, si fa strada un orrore anomalo, pesante, brutale. E ancor prima che possiamo distinguerne i sinistri contorni, già ci ha preso e fatto precipitare giù nei suoi abissi.
Ad addensarsi su queste pagine sono ombre tetre e violente che vengono da lontano, da un altrove perso nella vertigine del tempo. Giunte però intatte fino al contemporaneo, sanno bene come riecheggiare negli animi, affondando i loro neri artigli in certe corde profonde, lasciate forse scoperte dalle inquietudini di un presente troppo sicuro di sé. Ma solo un sottile diaframma separa il presente abituale da un universo di buio, antico e infido, in cui si muovono forze troppo grandi per essere concepite dagli esseri umani.
Dal più estremo degli esorcismi al principio di una feroce apocalisse, da un villaggio di vegliardi senza morte al cupo banchetto con dei divoratori di uomini, fino alla notte impenetrabile di un incubo letterario e a un bar con degli avventori particolarmente talentuosi. A costruire i racconti sempre è una scrittura impetuosa e vivissima, che sta stretta negli stilemi più classici – e allora li contamina, li lacera, li sorprende e magari un po’ li irride, spingendosi sempre un po’ più in là di quanto ci aspetteremmo, fin dove il brivido dello stupore si fonde con quello della paura.
Nel cuore di una realtà che non fa sconti e con le sue asprezze spinge le vite al limite, si fa strada un orrore anomalo, pesante, brutale. E ancor prima che possiamo distinguerne i sinistri contorni, già ci ha preso e fatto precipitare giù nei suoi abissi.
Ad addensarsi su queste pagine sono ombre tetre e violente che vengono da lontano, da un altrove perso nella vertigine del tempo. Giunte però intatte fino al contemporaneo, sanno bene come riecheggiare negli animi, affondando i loro neri artigli in certe corde profonde, lasciate forse scoperte dalle inquietudini di un presente troppo sicuro di sé. Ma solo un sottile diaframma separa il presente abituale da un universo di buio, antico e infido, in cui si muovono forze troppo grandi per essere concepite dagli esseri umani.
Dal più estremo degli esorcismi al principio di una feroce apocalisse, da un villaggio di vegliardi senza morte al cupo banchetto con dei divoratori di uomini, fino alla notte impenetrabile di un incubo letterario e a un bar con degli avventori particolarmente talentuosi. A costruire i racconti sempre è una scrittura impetuosa e vivissima, che sta stretta negli stilemi più classici – e allora li contamina, li lacera, li sorprende e magari un po’ li irride, spingendosi sempre un po’ più in là di quanto ci aspetteremmo, fin dove il brivido dello stupore si fonde con quello della paura.