Undici soli minuti, un tempo che mai nessuno, fino ad allora, aveva impiegato per percorrere la distanza tra Rimini e San Marino. Riuscì nell’impresa, giudicata all’epoca temeraria e audace, il pilota triestino Gianni Widmer, osservato con curiosità e ammirazione, durante il volo col suo monoplano, da decine di migliaia di persone assiepate lungo le strade e sulle colline tra Rimini e San Marino. L’organizzazione dell’esperimento di volo, come dimostrano i documenti rinvenuti da Daniele Celli, non fu semplice: mancavano le piste di atterraggio, così come la necessaria esperienza organizzativa e la stessa arte del volo, agli albori della propria storia, era accompagnata dall’elevato rischio di incidenti per il pilota, una costante dell’epoca. Il successo, i riconoscimenti, le onorificenze, stagliarono alta e nitida in cielo la figura di Widmer, eroe celebrato e a lungo ricordato, dalle popolazioni sammarinese e romagnola, per il suo coraggio e per la sua abilità di pilota, uno dei primi ad aver mai solcato i cieli.