Questa Ricognizione ragionata e ragionevole del problema dell’estetica non è stata scritta per compendiare la letteratura estetica e i suoi classici, ma per aiutare a leggerli (e rileggerli) con le idee più chiare. C’è bisogno di una ricognizione ragionata della generalità del problema: i classici dell’estetica, non facili, non comprensibili senza il sostegno dell’insegnamento e di una letteratura critica, hanno dato luogo al formarsi, nel tardo Novecento e in questi anni, di una sorta di koiné della teoria estetica, eclettica e sincretica, colta e documentata, ma mancante di una visione d’insieme, e anzi alquanto incoerente e vulnerabile da parte di obiezioni molto semplici, come è destino di ogni eclettismo. In questo libro c’è un ragionamento che serve a mettere il sapere di quella koiné in un quadro concettuale univoco e internamente coerente. Perciò questo libro è dedicato a sviluppare una definizione concettuale soddisfacente della bellezza e dell’arte, presupponendo la coscienza del problema che si è accumulata nel tempo sino al nostro presente: una definizione in formula, che si lascerà raccogliere in poche parole, ma che per essere raggiunta richiederà il percorso di molte pagine. Aldilà della ricerca di questa formula, in questo libro si trovano poi soltanto poche osservazioni sulle questioni di dettaglio aperte e dibattute nella letteratura estetica recente e presente: lo scopo del libro è trovare un principio di coerenza nella coscienza contemporanea del problema estetico, non certo sostituirsi alla letteratura su di esso, che è necessariamente articolata in innumerevoli specificazioni del problema.