«L’autore, con molta attenzione e intelligente strategia, persegue una propria ben precisa e programmata finalità: dimostrare che Sant’Emidio è ascolano di pura nascita ed eccellente medico, tale da trasferirsi piú volte da Ascoli a Roma, a Milano, a Treviri! A Milano fu ordinato sacerdote della giovane religione cristiana. Una volta tornato nella città natale, fece della sua esistenza una missione costante di proselitismo, sostegno morale e anche fisico, lui – come detto – celebrato medico, fino a essere elevato a vescovo stanziale della comunità, per questa sua ormai santifica dedizione. Una convinzione, questa, che da moltissimi anni coinvolge religiosi, storici, ricercatori per stabilire il vero luogo di nascita del Santo, verità che tuttora galleggia tra lo storico e il leggendario. Nel testo – con sorprendente conoscenza delle ritualità chiesastiche – Mercuri, puntuale ermeneuta, con rigorosità riporta la “Passio” e – romanzo docet – quei colpi di scena che ne fanno un testo, punto definibile come “religioso” tout court, ma avventuroso nel coraggio di dar vita a una storia che tiene avvinto il lettore fino alle ultime battute, allargando la sua trama a interessanti fasi storicistiche, spruzzate di fantasia. All’autore, inoltre, si deve riconoscere una mano leggera, discreta, indubbiamente devota, nell’esaltare la vita – non solo pastorale – del protettore dai terremoti. Sempre con l’accortezza di non invadere e falsare mai i profili ufficiali della Chiesa. Infine piace sottolineare la forza accattivante del titolo “Il profumo del basilico” che suona leggero come un verso naturalistico e che certamente, per un ascolano, non risulterà ostico l’immaginare di chi e di cosa si narra...» (dalla prefazione di Carlo Paci)