In un luogo e tempo non identificati si svolge la breve discesa agli inferi di un dodicenne senza nome, che tenta una sfortunata fuga da casa, per sottrarsi alle pressioni di una famiglia disaffettiva e opprimente. Attraverso un monologo interiore lacerato, prontamente definito “flusso di in-coscienza”, il lettore affronta un vero tour de force, nel labirinto delirante e sovraeccitato di una fantasia che tenta disperatamente di riscattare una realtà che, pagina dopo pagina, svela zone sempre più oscure. Famiglia, scuola, rapporti con i coetanei... vengono dissezionati attraverso riflessioni ora comiche, ora amare e disperate, ora sorpendentemente lucide. Composizione lirica sulla fine dell’infanzia e spregiudicata descrizione dell’affiorare delle pulsioni, ci conduce con il suo protagonista attraverso il baratro di una sessualità ingestibile e acerba, che divora ogni residuo d’innocenza con la forza devastante di un buco nero.