Il Re è nudo è una silloge di brevi saggi, o “articoli” (non giornalistici), su argomenti di attualità, non tuttavia intesi nel senso di “cronache” o “fatti” che investono l’epoca contemporanea, quanto, piuttosto, su ciò che in qualche maniera riguarda il “ruolo” che la persona o i gruppi di persone occupano nella realtà. Si spazia così dalla “sociologia”, alla “psicologia”, ad argomenti in qualche modo “etici” o “morali”, senza nessun fine “accademico” o “scientifico”, e tantomeno “didattico”. Neppure si intende nei saggi fornire una soluzione o proporre in maniera diretta e univoca un indirizzo, ma il tutto è teso piuttosto a sollevare problemi, a sollecitare un ragionamento, insomma a spingere il lettore a pensare in proprio e non ad accettare come “imperativi categorici” ciò che dall’esterno, mass media, politica, opinione pubblica, educazione, istituzioni, religione viene trasmesso e spesso imposto, con mezzi più o meno accettabili, e assorbito dall’individuo come una carta assorbente, senza un vero giudizio e una presa di posizione e coscienza critici.