Un testo classico che percorre più ambiti del sapere senza mai perdere il suo fascino mentre il tempo scorre. Uno dei segni più evidenti del regresso spirituale dell’umanità nel suo insieme è la tendenza a un materialismo crescente che si esprime, tra l’altro, nel tentativo di individuare in modo concreto luoghi e personaggi che sono invece simboli di princìpi perenni, non legati al mondo terreno. Uno di questi è, come mostra Guénon in questo breve ma densissimo studio, il misterioso «Re del Mondo», identificato a torto con qualche arcano e remoto personaggio dell’Asia centrale, e invece presente in tutte le maggiori tradizioni come simbolo della funzione regolatrice della Legge spirituale superiore, custodita e tramandata dai centri religiosi dei popoli della Terra, in Oriente come in Occidente. L’involuzione spirituale che il mondo umano attraversa non è una prerogativa dell’epoca contemporanea, essendo anzi iniziata in epoche estremamente antiche; ma in questo saggio, la cui prima elaborazione risale agli anni 1924-1927, Guénon evidenzia fino a qual punto il mondo moderno si sia allontanato dal contatto con i centri autentici della spiritualità e come sia diventato difficile (per quanto non del tutto impossibile, a determinate condizioni) per l’individuo contemporaneo, soprattutto in Occidente, rintracciare coloro che di questi princìpi hanno le chiavi e realizzare una vera comprensione interiore del percorso iniziatico e dei suoi simboli. Di questi simboli, comuni a tutte le tradizioni, ebraica, cristiana, hindu, musulmana, buddhista, celtica, americana e se ne potrebbero citare molte altre, ma Guénon in questo libro ne fa un’analisi sottile che ne svela il senso profondo. Divinità, mitologia, cosmogonia, geografia sacra delle maggiori tradizioni spirituali si rivelano così legate da una misteriosa e coerente unità.