La forza dell’amore o l’incessante trascorrere del tempo? Sembra giocarsi su questi equilibri la nuova creazione di Lo Iacono dal titolo “Il ricordo di un amore”. La semplice conoscenza, l’apprezzamento per le virtù dell’altro sesso, la stima verso una persona, possono infine cristallizzarsi in una storia d’amore? E tutto ciò, può essere frutto soltanto dell’incedere del tempo? Interrogativi spesso irrisolti o il più delle volte non considerati, ma che nell’opera emergono continuamente quasi a ricordare al lettore dell’esistenza di un’entità invisibile ma concretamente presente, che anche se nessuno lo nota, regola ogni dinamica, indirizza ogni situazione. Il trascorrere del tempo rappresenta il muro maestro della storia, dapprima d’amicizia e poi in seguito d’amore, tra un professore ed una sua studente.
Il fattore tempo, inoltre, risulta essere esaltato dalla totale tranquillità dell’ambientazione. Un piccolo paese, un college ordinato, studenti vivaci ma non irrequieti, buon umore quasi unanime dei personaggi. Ingredienti che apparentemente sembrerebbero in netto contrasto con l’esigenza di raccontare il travaglio il più delle volte psicologico che corona una storia d’amore. In realtà, questi elementi, ne costituiscono la spina dorsale, il midollo da cui la storia stessa estrae linfa vitale.
Il fattore tempo, inoltre, risulta essere esaltato dalla totale tranquillità dell’ambientazione. Un piccolo paese, un college ordinato, studenti vivaci ma non irrequieti, buon umore quasi unanime dei personaggi. Ingredienti che apparentemente sembrerebbero in netto contrasto con l’esigenza di raccontare il travaglio il più delle volte psicologico che corona una storia d’amore. In realtà, questi elementi, ne costituiscono la spina dorsale, il midollo da cui la storia stessa estrae linfa vitale.