Belzec è un piccolo villaggio addormentato della Polonia Orientale che cela orrori innominabili. A partire da marzo del 1942, i Nazisti lo trasformano in un colossale mattatoio per il popolo ebraico. Nell'arco di nove mesi, più di mezzo milione di innocenti tra uomini, donne e bambini, scompare nelle camere a gas e nelle fosse comuni, tra indicibili sofferenze. In un atroce paesaggio di morte e dannazione, il comandante del campo, Christian Wirth è l'assoluto Imperatore del Male, il braccio e la mente del massacro. E con lui, un manipolo di sinistri individui, composto da SS e feroci guardie ucraine, si muovono quotidianamente come in un vero e proprio teatro degli orrori. Il Sabba di Belzec, frutto di anni di ricerche e sopralluoghi, descrive dettagliatamente la storia di questo luogo di distruzione di massa. Nella seconda parte del libro, l'autore presenta l'agghiacciante testimonianza di uno dei pochi sopravvissuti di Belzec, Rudolf Reder, per la prima volta tradotta in italiano. Un contributo essenziale, da parte di uno dei massimi studiosi al mondo dell'Olocausto, per chiunque voglia approfondire uno degli aspetti più terrificanti di una tragedia che non mancherà mai di turbare le coscienze di ogni società civile.