Ho sempre pensato che il destino non c’entrasse nulla, che la storia della mia vita fosse un libro bianco su cui scandire le parole della mia esistenza. Ho creduto di poter andare avanti per inerzia, per il bene di chi ami più di te stessa. Mi sono aggrappata alle illusioni e ai ricordi per obbligarmi a non impazzire. Ho tentato di dare un senso all’immobilità di un tempo che pareva essere eterno, convincendomi che la mia anima potesse prescindere dalla tua. Ho raccolto i cocci, frammenti di cuore disseminati dentro alla tua immagine. Mi sono dedicata a essere tutto per non sentirmi ridotta a essere niente. Mi sono spogliata della mia sostanza, perché solo così potevo sentire di essere ancora viva.