La storia ci riporta indietro di settant'anni, in piena seconda guerra mondiale, una guerra che ormai molti hanno quasi dimenticato e che portò molta sofferenza, una guerra dalla quale uscimmo devastati, ma pieni di speranza e con la voglia di costruire un mondo migliore per le generazioni a venire.Attraverso una narrazione semplice, piena di dialoghi e dettagli dei luoghi, che rende sostenibile la drammaticità degli eventi, l'autore racconta la storia di Giulio, un giovane contadino della campagna Umbra, al quale la vita ha riservato non poche tragiche vicissitudini. Il personaggio, attraverso le vicende che vive durante la guerra; dal ragazzo semplice e spensierato e un po' sprovveduto, si trasforma in un uomo responsabile, che la guerra non è riuscita ad inaridire ma, al contrario, ha fatto maturare e riflettere sul vero significato della vita. Un uomo ancora in grado d'amare e di essere di conforto al proprio prossimo e che non ha perso quella genuinità e semplicità propria del laborioso e onesto mondo contadino. Nel libro si succedono una serie di personaggi che, pur in diverse vesti dimostrano che, anche durante l'orrore di un conflitto mondiale, è possibile conservare quell'umanità che l'essere umano dovrebbe non perdere mai in nessun momento della propria esistenza. L'autore sembra voler dimostrare che, nonostante la disperazione che una guerra porta con se, c’è sempre una possibilità di ritrovare la speranza di una vita migliore.