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Il mio nome è Carmela Vaiana, sono nata ad Agrigento il 22 giugno 1974 in una famiglia piccolo borghese non istruita, residente in una zona periferica vicino alla campagna. Sono la seconda di tre figli e sono cresciuta in una scuola elementare cattolica e in un basilare catechismo cattolico parrocchiale finalizzato ai primi sacramenti che usualmente un po' tutti i bambini in Italia ricevono. Ho fatto la scuola superiore magistrale e poi ho viaggiato un po', soprattutto verso il Nord Italia ed ho fatto prevalentemente il lavoro di badante di anziani che mi è piaciuto fare, soprattutto per il…mehr

Produktbeschreibung
Il mio nome è Carmela Vaiana, sono nata ad Agrigento il 22 giugno 1974 in una famiglia piccolo borghese non istruita, residente in una zona periferica vicino alla campagna. Sono la seconda di tre figli e sono cresciuta in una scuola elementare cattolica e in un basilare catechismo cattolico parrocchiale finalizzato ai primi sacramenti che usualmente un po' tutti i bambini in Italia ricevono. Ho fatto la scuola superiore magistrale e poi ho viaggiato un po', soprattutto verso il Nord Italia ed ho fatto prevalentemente il lavoro di badante di anziani che mi è piaciuto fare, soprattutto per il senso umano che in questo lavoro ho potuto coltivare. Sono stata sin da bambina istintivamente attratta dai libri, soprattutto dai libri di letteratura classica e di poesia in generale. Per me scrivere è la mia essenza fondamentale, il mio vero io, la mia vera personalità, la mia consistenza più tangibile. Scrivo per vivere e vivo per scrivere. È questo ciò che io sono ed è questo che devo rimanere. Io scrivo d'impulso, al sopraggiungere inaspettato e imprevedibile di un attimo folgorante d'ispirazione e posso scrivere di qualsiasi cosa, situazione, persona o sentimento che in quell'attimo per una ragione insondabile illumina la mia anima a dipingere una sorta di ritratto in parole. Le poesie che ho voluto raccogliere e presentare in questa mia prima monografia le ho composte di getto, in diversi anni e luoghi, e sono appunto come tanti diversi ritratti di cose, situazioni, persone e sentimenti vissuti da me, che sono riuscita ad immortalare. Il titolo scelto, “Il sentiero dell'alba felice”, è un titolo allusivo al percorrere il sentiero che la vita terrena è, fino all'alba felice dell'Aldilà in un Dio o Bene Supremo che intuiamo esista dopo il trapasso fisico. E la fotografia di copertina mostra appunto un sentiero in un tunnel in un mattino nuvoloso e bagnato di pioggia che sarebbe l'esistenza umana oscurata dalle incertezze e dalle fatiche quotidiane, ma con una luce che si intravede alla fine del tunnel stesso, la luce della liberazione e dell'alba felice appunto, dove tutto si pacificherà e redimerà nell'ineffabile compiutezza divina. In realtà ogni poesia che scrivo è per me in se stessa un sentiero che va verso l'alba felice, perché ogni poesia è una catarsi ed è un passo in più verso la consapevolezza e la redenzione piena del mio sé o del sé di chi la legge e vi si rispecchia. C'è sempre un'alba felice alla fine della lettura di una poesia, un'alba di bellezza e di indistruttibilità, un'alba di risonanza e di comunione dei cuori umani nella solidarietà di un comune sentire, di un comune ritrovarsi umanamente allo stesso modo, proiettati alla stessa maniera verso qualcosa di interiore che sia più grande di ciò che meramente viviamo. Nella poesia non c'è negligenza di vivere, c'è un raccogliere ogni cosa, anche la più povera, insignificante, trascurabile, miserabile, sgraziata e disgraziata per recuperarla in un sentiero che va sempre e comunque verso un'alba felice.