Stefano, da poco entrato nel mondo del lavoro, si ritrova faccia a faccia con le cause della sua infelicità. In un momento molto travagliato della sua esistenza sente di non avere le forze per uscire dai disagi interiori infidi e subdoli annidati tra le sue convinzioni più inconsce; la conseguenza è un punto di vista prettamente negativo su ogni cosa faccia riferimento alla sua persona. Agli inizi di una calda estate romana, il concatenarsi di alcuni eventi come i contrasti subiti al lavoro, la presa di coscienza di un quadro familiare disunito e l’assenza di un amore femminile sono come dei macigni per la sua anima in pena; inoltre, la sua impotenza nel rassegnarsi alle circostanze è un’ulteriore forma di sofferenza che gli provoca una grande rabbia inespressa. Ad aggravare la situazione è il suo carattere complicato, molto attento ai valori morali come il rispetto e la dignità, ma quasi violento con chi non se ne cura; estremamente intollerante con tutti i meccanismi sociali dove ad essere premiati sono quasi esclusivamente gli opportunisti e gli ipocriti, non vede la minima possibilità di essere apprezzato. Sarà un incontro particolare a dargli la forza di risollevarsi, ponendo l’oggetto della questione in un ambito concettuale molto profondo e spirituale dell’esistenza, dove si prende in esame l’essenza stessa dell’essere umano in quanto essere vivente. Una conversazione, seguita da un fatto straordinario, sarà di aiuto nel riportarlo a galla dagli ostacoli che lo tormentano da ormai troppo tempo, lasciandogli qualcosa di concreto al fine di cambiare il presente e ottenere il futuro desiderato.