In età altomedievale e medievale le “scientiae” del Trivium e del Quadrivium erano apprese ed utilizzate nella loro globale complessità ed era ancora fortemente sentita l’influenza degli autori latini del tardo Impero romano. Lo “jus”, pur distaccatosi dalle “artes liberales”, conservò con la filosofia, la teologia e le scienze empiriche (medicina, matematica, fisica) un nesso sia metodologico, che epistemico. Da qui l’importanza dei “semèia”, della “calculatio” come “ subtilita” e “gradus” e, per conseguenza del “gradus” degli “indicia”; infine della nuova nozione di “causa” scientifica rispetto alla “causa” aristotelica.