In questo libro si parla di quanto succede oggi in Europa, visto con gli occhi di una cronista d'eccezione che è nientemeno che la mitica eroina Europa, quella bella figlia del re Agenore di Tiro, che venne rapita da Zeus per i suoi scopi amorosi e poi abbandonata sulla spiaggia di Creta.
Finora Europa si era limitata a donare il suo nome al continente, senza occuparsi di politica, come si conviene ad una gentildonna di altri tempi, ma oggi si rende conto che la situazione può sfuggirle di mano.
E' sempre più diffidente verso i suoi funzionari che sembrano volerla disattendere o addirittura che stanno tramando per metterla di fronte al fatto compiuto del suo suicidio.
Se, in fatto di immigrazione pensavamo di avere già sentito tutte le campane, questo libro ci farà scoprire che Europa aveva ancora tanto da dirci, e ce lo dice in forma piana, discorsiva, ironica e canzonatoria, e soprattutto molto originale.
Finora Europa si era limitata a donare il suo nome al continente, senza occuparsi di politica, come si conviene ad una gentildonna di altri tempi, ma oggi si rende conto che la situazione può sfuggirle di mano.
E' sempre più diffidente verso i suoi funzionari che sembrano volerla disattendere o addirittura che stanno tramando per metterla di fronte al fatto compiuto del suo suicidio.
Se, in fatto di immigrazione pensavamo di avere già sentito tutte le campane, questo libro ci farà scoprire che Europa aveva ancora tanto da dirci, e ce lo dice in forma piana, discorsiva, ironica e canzonatoria, e soprattutto molto originale.