Il tempo dell’anima è un romanzo che testimonia quanto il dolore sia furbo: colpisce e cerca di fuggire; si camuffa, si nasconde, si vaporizza, annidandosi nelle pieghe dell’anima con la complicità del tempo. E la voce di chi narra è di colei che ha vissuto costantemente lambita da insopportabili miasmi, senza capirne la ragione: semplicemente perché non c’è colpa nella figlità mancata.