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Il terremoto del 3 giugno 1781 ebbe la sua area epicentrale nel massiccio di Monte Nerone e passò alla storia come "il terremoto di Cagli", una delle città che contarono più vittime. Il sisma, secondo le stime elaborate dall'I.N.G.V., ebbe un'intensità del X grado della scala Mercalli e una magnitudo pari a 6.0. I morti furono circa 300, nella maggior parte dei casi vittime del crollo delle chiese dove stavano assistendo alla celebrazione della messa di Pentecoste. Fu quindi un evento naturale molto violento e distruttivo, che si protrasse per circa due mesi e che segnò in modo indelebile il…mehr

Produktbeschreibung
Il terremoto del 3 giugno 1781 ebbe la sua area epicentrale nel massiccio di Monte Nerone e passò alla storia come "il terremoto di Cagli", una delle città che contarono più vittime. Il sisma, secondo le stime elaborate dall'I.N.G.V., ebbe un'intensità del X grado della scala Mercalli e una magnitudo pari a 6.0. I morti furono circa 300, nella maggior parte dei casi vittime del crollo delle chiese dove stavano assistendo alla celebrazione della messa di Pentecoste. Fu quindi un evento naturale molto violento e distruttivo, che si protrasse per circa due mesi e che segnò in modo indelebile il territorio e, soprattutto, le menti di coloro che lo vissero in prima persona e ne subirono poi le conseguenze. In questo lavoro si è cercato, partendo dalla documentazione e dalle cronache dell'epoca conservate negli archivi, di ricostruire le effettive dimensioni della tragedia e di far emergere le voci di coloro che vissero sulla propria pelle il dramma dello sconvolgimento della vita di tutti i giorni. Ampio lo spazio lasciato alla trascrizione integrale di una selezione dei documenti più significativi dell'epoca. Ed ecco che emergono con forza le voci di monsignor Bertozzi, vescovo di Cagli e di monsignor Livizzani, il Legato Pontificio, l'appello accorato del medico Cattani di Cantiano, le invettive degli Zelanti di Cagli, la codardia di Ubaldo Gentili, Podestà di Apecchio e le paure, lo zelo e le ansie di tanti altri funzionari pubblici e persone comuni. Da quel tragico giorno sono trascorsi quasi due secoli e mezzo, ma i sentimenti, le emozioni, le ansie e le polemiche sono le stesse di oggi, forse solo un po' più genuine, sincere e dirette.