Il tintinnio dell’anima è una breve silloge composta da diciassette poesie. Il soggetto intorno a cui ruota la raccolta è l’amore, declinato in forme diverse: passionale, romantico, per il prossimo. L’amore è una costante nella poetica di Francesca Lupi.
Sentimento vissuto e sperimentato sulla scia di paesaggi e luoghi non sempre quotidiani. Da quelli sacri e feriti della Terra Santa nascono i versi di “Ebano”, “Uomo del lago di Tiberiade” e “Stella di Nazareth”: è qui che si sviluppa la consapevolezza del dolore che può causare la guerra e paradossalmente è sempre qui che la Poetessa intuisce l’essenza dell’amore vero, che come edera si arrampica sul muro di Betlemme a dividere intere famiglie.
Sulle terrazze di Lisbona nella lirica “Gli Azulejos di Lisbona”, invece, sogna una storia finita, un sentimento che ancora batte forte nel cuore, come le onde dell’oceano che abbracciano le coste della città. Infine il ritorno in Italia, a Bologna, in piazza Maggiore, che diviene la finestra sul mondo degli innamorati.
La silloge assume sempre connotati meno intimistici aprendosi con afflato più maturo alla suggestione del mondo.
Sentimento vissuto e sperimentato sulla scia di paesaggi e luoghi non sempre quotidiani. Da quelli sacri e feriti della Terra Santa nascono i versi di “Ebano”, “Uomo del lago di Tiberiade” e “Stella di Nazareth”: è qui che si sviluppa la consapevolezza del dolore che può causare la guerra e paradossalmente è sempre qui che la Poetessa intuisce l’essenza dell’amore vero, che come edera si arrampica sul muro di Betlemme a dividere intere famiglie.
Sulle terrazze di Lisbona nella lirica “Gli Azulejos di Lisbona”, invece, sogna una storia finita, un sentimento che ancora batte forte nel cuore, come le onde dell’oceano che abbracciano le coste della città. Infine il ritorno in Italia, a Bologna, in piazza Maggiore, che diviene la finestra sul mondo degli innamorati.
La silloge assume sempre connotati meno intimistici aprendosi con afflato più maturo alla suggestione del mondo.