All’opera di Proust, a credere ai cultori della proustothérapie, si attribuisce anche il merito di migliorare la nostra vita e di aiutarci a comprenderla. Negli ultimi anni si sono moltiplicati studi, biografie, ricerche su famiglia e amici, sono nati polar e bande dessinée variamente ispirati alla Recherche, il più grande romanzo del secolo. Alla luce di recenti materiali inediti, questo libro, nuovo e originale, ideato e coordinato da Anna Dolfi, grazie alla partecipazione di ricercatori di generazioni e formazioni diverse, si muove alla ricerca della tonalità proustiana, del suono inconfondibile di una scrittura che l’autore ha inseguito correggendo continuamente i suoi testi, e delle modalità di sviluppo e trasmissione a cui la sua opera è stata sottoposta dalla critica e dalle traduzioni che ne hanno inevitabilmente alterato la voce. Il ‘tono’ Proust, nel centenario della morte, presenta una lettura inedita e polifonica del grande Marcel: ripercorre tracce perdute e pagine dimenticate, indaga cosa hanno prodotto il desiderio e la malattia. Si scopre perfino un Proust che ha precorso le nostre paure e clausure da pandemia, sperimentando ogni percorso della memoria, e che spesso ci è arrivato ‘a pezzi’ per responsabilità di quanti non l’hanno letto per intero, dimenticando i consigli dei suoi grandi interpreti e il segno lasciato in scrittori, poeti, pensatori italiani e stranieri. L’architettura di questo libro consente di muoversi liberamente tra le diverse proposte e ricrea in una paradossale unità quella disseminazione di temi e figure, affioramenti e intermittences, tipica della poetica e dell’opera proustiana.