Il Vangelo copto di Tommaso noto anche come Vangelo di Tommaso, è un vangelo che non narra la vita di Gesù ma ne raccoglie i detti (114 o 121 a seconda della numerazione proposta dagli studiosi moderni). Il vangelo è noto in forma completa tramite la versione in lingua copta conservata in uno dei manoscritti di Nag Hammadi, scoperti nel 1945 nell'omonima località egiziana.
Gli Atti di Tommaso sono invece un apocrifo del Nuovo Testamento che narra la predicazione di Tommaso apostolo. Gli Atti furono scritti probabilmente in lingua siriaca nella prima metà del III secolo in ambiente gnostico e sono conservati in diverse versioni. L'opera descrive la predicazione da parte dell'apostolo
di un cristianesimo ascetico o encratita, durante un suo
viaggio in India, culminato col suo martirio trafitto da una lancia per ordine del re Misdaeus (Vasudeva I).
Gli Atti di Tommaso sono invece un apocrifo del Nuovo Testamento che narra la predicazione di Tommaso apostolo. Gli Atti furono scritti probabilmente in lingua siriaca nella prima metà del III secolo in ambiente gnostico e sono conservati in diverse versioni. L'opera descrive la predicazione da parte dell'apostolo
di un cristianesimo ascetico o encratita, durante un suo
viaggio in India, culminato col suo martirio trafitto da una lancia per ordine del re Misdaeus (Vasudeva I).