Michail Vasil'evič Lomonosov, nato nel villaggio di Denisovka, su un'isola del Mar Bianco nell’oblast di Archángel'sk, nel 1711, è stato uno scienziato, storico, scrittore, linguista, naturalista e geografo. Considerato non a torto il Leonardo Da Vinci russo, è stato sicuramente una delle menti più eccelse del suo tempo. Promotore di uno sviluppo nazionale dell'istruzione, delle scienze e dell'economia, a lui sono dovute fondamentali scoperte e invenzioni. Contribuì inoltre alla formulazione di una teoria cinetica del calore, di una teoria cinetica dei gas, di un principio di conservazione della materia e di un'ipotesi ondulatoria della luce e, in qualità di linguista, creò le basi della lingua letteraria russa moderna. Tra le sue opere, oltre a vari trattati scientifici, una monumentale storia della Russia e un poema epico su Pietro il Grande, basato sull' Eneide di Virgilio.
Il Vetro, composto da Lomonosov nel 1752, è un poema a soggetto scientifico, suddiviso in quattro capitoli. Si inserisce nel contesto di un genere divenuto molto in voga nel Secolo dei Lumi, sulla scia del grande fermento culturale, delle scoperte e delle innovazioni, nonché dell’eco internazionale di importanti realtà quali la britannica Royal Society e la fiorentina Accademia del Cimento. È un poema che celebra il vetro, straordinario miracolo dalle molteplici funzioni e applicazioni, frutto di una natura alchemicamente trasformata dalla mano dell’uomo e dalla perizia della tecnica.
Lo riproponiamo all’attenzione dei nostri lettori nella traduzione italiana che ne fece nel 1797 il poeta, filologo e traduttore Giovanni Salvatore de Coureil.
Il Vetro, composto da Lomonosov nel 1752, è un poema a soggetto scientifico, suddiviso in quattro capitoli. Si inserisce nel contesto di un genere divenuto molto in voga nel Secolo dei Lumi, sulla scia del grande fermento culturale, delle scoperte e delle innovazioni, nonché dell’eco internazionale di importanti realtà quali la britannica Royal Society e la fiorentina Accademia del Cimento. È un poema che celebra il vetro, straordinario miracolo dalle molteplici funzioni e applicazioni, frutto di una natura alchemicamente trasformata dalla mano dell’uomo e dalla perizia della tecnica.
Lo riproponiamo all’attenzione dei nostri lettori nella traduzione italiana che ne fece nel 1797 il poeta, filologo e traduttore Giovanni Salvatore de Coureil.