Un romanzo biografico emozionante sulla vita di Vladimir Jaščenko, campione e primatista mondiale di salto in alto sovietico della seconda metà degli anni Settanta. Conosciuto da tutti come Volodja, Jaščenko irruppe sulle prime pagine delle cronache sportive di tutto il mondo nell'estate del 1977, quando batté il record mondiale di salto in alto ad appena diciotto anni. In Italia divenne particolarmente popolare nel marzo dell'anno successivo, allorché, in occasione dei campionati europei indoor di atletica leggera di Milano saltò 235 centimetri, certificando l’unicità del proprio talento. Il romanzo è basato su innumerevoli fonti e documenti, e sulla testimonianza diretta del coautore Igor' Timohin (amico dell'atleta e autore in Ucraina di un libro sull'argomento). La vicenda sportiva breve e unica di un personaggio anticonformista per l'ambiente sovietico di quegli anni, la vita tormentata di un campione, dall'ascesa dei primi incredibili “voli” alla brusca interruzione per infortunio, e quindi, alla parabola discendente, conclusasi con la tragica caduta di una vita ai margini e di una morte prematura.