Sentirsi vuoti e tristezza accompagnata da un sentimento di solitudine sono i principali stati d’animo che opprimono un malato e uno stomizzato. La solitudine interiore, quel senso di vuoto al cuore che appesantisce l’anima, non è un vuoto fisico, è semplicemente un concetto astratto, che però assume una forma quasi tangibile quando lo avverte un individuo. Il senso di vuoto che accompagna, anche solo a tratti, l’esistenza di chi vive un tormentato senso di solitudine, è alla base di parecchie malattie. Ma qui parliamo di “vuoto pieno”.
Per uno stomizzato il buco, lo stoma, rappresentano il pozzo in cui si cade dopo una malattia invalidante e la decisione dei chirurghi di effettuare l’intervento. Il vuoto è pieno di feci, urina, sangue, tutto quello che passa nel nostro corpo. Il vuoto è vivere pensando che il domani sarà, tutti giorni, condiviso con una sacca sulla pancia. Poi il pieno, quello che si raggiunge quando si decide di rinascere, di risorgere e di trasformare la propria vita in oro. Questo è quello che accade agli eroi straordinari che raccontano la loro storia attraverso la tecnica della scrittura come terapia.
Per uno stomizzato il buco, lo stoma, rappresentano il pozzo in cui si cade dopo una malattia invalidante e la decisione dei chirurghi di effettuare l’intervento. Il vuoto è pieno di feci, urina, sangue, tutto quello che passa nel nostro corpo. Il vuoto è vivere pensando che il domani sarà, tutti giorni, condiviso con una sacca sulla pancia. Poi il pieno, quello che si raggiunge quando si decide di rinascere, di risorgere e di trasformare la propria vita in oro. Questo è quello che accade agli eroi straordinari che raccontano la loro storia attraverso la tecnica della scrittura come terapia.