«Piacere, sono Carlo Filippo Follis e ti sto per raccontare una storia che avrei preferito non dover scrivere…»Così l'autore di “Imprenditore Disabile macellato dal Fisco italiano” si presenta, con tanto di fotografia, al lettore che si accinge a leggere la Premessa del libro; Premessa che ha come sottotitolo una chiara sottolineatura: “Una storia che potrebbe essere la vostra”.L'opera è certamente un libro di denuncia che narrando un'ingiustizia vissuta dall'autore – che fu imprenditore – vuole attirare l'attenzione dei media e delle istituzioni affinché si ponga rimedio a una incongruenza legislativa.L'autore infatti non subisce un danno in quanto Disabile, bensì lo subisce come imprenditore. Essere Disabile accentua solo la ‘gravosità’ di una perversa applicazione di una normativa che può ledere chiunque faccia impresa.In base alle vigenti leggi un Cliente può – anzi deve – chiedere al suo Fornitore la copia conforme del documento mai ricevuto, accidentalmente distrutto o solo smarrito in un passaggio di mano necessario, ad esempio, per gestire la contabilità. Come può quindi una normativa governativa, fiscale, consentire al Fornitore la distruzione del documento, non solo in formato cartaceo ma anche elettronico, prima che scada il periodo di obbligata conservazione a cui è tenuto il Cliente?È quindi inevitabile che l'autore si chieda: «Viviamo in un Paese – in un grande Paese – dove però i legislatori conoscono talmente poco le leggi che ne sottoscrivono alcune che non sono congrue e in linea con le altre, proposte però sempre dallo stesso plotone di legislatori o da chi lo precedette.»Prescindiamo dal concetto di “Popolo sovrano” che troppo facilmente potrebbe collocare – ingiustamente – il Contribuente al di sopra delle leggi; poniamoci però una doverosa domanda: chi governa non dovrebbe essere competente?Chi ha scritto, voluto e reso attuativa una normativa che contraddice la possibilità di chiedere al proprio Fornitore una copia conforme di un documento emesso?I soggetti firmatari di una simile ‘regola’ non sono forse corresponsabili di quanto accaduto al Contribuente Carlo Filippo Follis? L'interrogativo vale anche per chi subì prima dell'autore e per chi potrebbe subire in futuro.L'autore fa riflettere su fatti reali: «L’Italia, da nord a sud e da est a ovest, è stata terremotata, alluvionata, arsa, quando il disastro non è giunto da una tromba d’aria o altra calamità.Le imprese che in queste aree facevano, e magari fanno ancora export, come avranno fatto a ricostruire i propri archivi completi di CMR se questi vengono distrutti dai fornitori su autorizzazione governativa?»Interrogato, l'Ufficio delle Entrate, non dette spiegazioni perché supposizioni non appartenenti al caso in questione.L'autore in uno sfogo dichiarò: «È incredibile che dopo 30 anni di attività mi debba vedere trasformato in evasore perché lo Stato legittima la distruzione dei documenti comprovanti la mia onestà!»