In Italia, statistiche alla mano, sempre meno si legge e sempre meno ci si reca al seggio elettorale. In questo scenario, un libro che tratta di politica è quanto di più masochistico si possa concepire. Ora, il masochismo si può definire come la ricerca della gratificazione attraverso la sofferenza. Patisco dunque godo, direbbe il filosofo. Ed è proprio la perpetuazione di questo patimento, che sembra caratterizzare gli anni recenti della sinistra italiana e – in particolare – del maggior esponente del centro-sinistra: il PD. Per comprenderne le ragioni, la via più battuta passerebbe per un’analisi socio-psico-polito-logica. Il che, oltre a un pesante impatto sul numero di lettori-elettori, specie già di per sé sull’orlo dell’estinzione, renderebbe inutile l’abbattimento di rigogliosi alberi sull’altare dell’editoria. La strada indicata dall’umorismo ha invece portato a una scoperta importantissima: il comportamento masochistico del PD, e della sinistra italiana in generale, è disciplinato da leggi, teoremi e assiomi che ne determinano i suoi sviluppi e la sua attuale vitalità. Non occorre una laurea né in giurisprudenza né in matematica, per fare propria questa scoperta. Basta leggere, come primo passo e, poi, andare a votare.