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Questo mio terzo e-book, sempre nella collana autogestita Grau.2, nasce nell’accostarsi all’interno di un puro caso di tre semi-oscure esigenze: 1- Allontanarmi dalla sempre incombente forma del prima persona autoriale ; 2- Far capire quanto il pensiero di un architetto possa espandersi ben oltre i codici (grafici e a caduta tutti gli altri) della cosiddetta disciplina ; 3- Liberare l’immagine, piccola e sperduta nei libri d’arte, dall’assedio di valanghe di parole, parole, parole… sfruttando anche, s’intende, il passaggio alla pura luce (artificiale) del web. Così, e non so come e per…mehr

Produktbeschreibung
Questo mio terzo e-book, sempre nella collana autogestita Grau.2, nasce nell’accostarsi all’interno di un puro caso di tre semi-oscure esigenze: 1- Allontanarmi dalla sempre incombente forma del prima persona autoriale; 2- Far capire quanto il pensiero di un architetto possa espandersi ben oltre i codici (grafici e a caduta tutti gli altri) della cosiddetta disciplina; 3- Liberare l’immagine, piccola e sperduta nei libri d’arte, dall’assedio di valanghe di parole, parole, parole… sfruttando anche, s’intende, il passaggio alla pura luce (artificiale) del web.
Così, e non so come e per fortuna, si sono fusi: A- un provvidenziale alter ego (un amato zio), B- un sogno che credo di aver fatto e che mi ha presentato il signor subconscio, C- lo scrivere filosofico e ironico di Voltaire e Manganelli. Poi, forse a pura difesa di me o forse nell’ imprinting di lunghi studi musicali giovanili, ho racchiuso tutto in una gabbia matematica, così da valorizzare la parola SEQUENZA: quel medium che trattiene ma anche no, la sognata immagine sempre in bilico fra chi la precede e chi sta arrivando. Nel forse: sogno-segno-web.