Ginevra e Stefano s’incontrano per caso tra le aule dell’università; il loro è un delicato amore cresciuto negli anni come bocciolo di un fiore cullato dal sole e dalla pioggia che lo ha dissetato per poi aprirsi delicatamente, petalo dopo petalo. Insieme, si ritrovano ad affrontare i sentieri irti e dolci della quotidianità. Zahira e Isabella sono le coinquiline con le quali Ginevra condivide l’appartamento presso il quale vive per l’intero percorso universitario. Nasce tra loro un’amicizia senza tempo, solida e intrisa di complicità. Le tre amiche eleggono quella che diventerà “la panchina dell’amicizia” come l’oasi cupa delle loro inquietudini e si promettono che in qualunque posto vivranno, si sarebbero ritrovate lì, potendo contare sempre l’una sull’altra. Come sfondo a questi intrecci vi è il mare che ci rivela uno spaccato delle radici dei protagonisti, dei loro ricordi più cari, di quelle origini dove il presente e passato si fondono, di quell’amore per la propria terra dove il gigante blu che la lambisce contribuisce a esaltarne l’incanto.