Un ispettore ingenuo e trasognato viene spedito in provincia, per indagare su anomalie e ammanchi nel bilancio dell'amministrazione locale. L'incontro con un ambiente che è tanto accogliente e benevolo in apparenza, quanto gravido di sotterfugi e di sordidi retroscena, è per lui causa di titubanze, inquietudini e crescente sconcerto. Alla magagne e agli imbrogli della "piccola politica", come pure ai suoi crimini presunti e inconfessabili, egli si sforza di opporre un'etica della responsabilità civile che, non potendo disporre di forza sufficiente, trova sfogo nell'ironia, piuttosto che nell'azione, ed è comunque utile a mantenergli la serenità e la stima di sé.