Termini come informazione, trasparenza e accesso vengono spesso usati indifferentemente e sovrapposti in modo promiscuo, anche all’interno di testi normativi.L’elemento comune che percorre trasversalmente informazione, accesso e trasparenza è la conoscenza, espressione del sapere, come molla poderosa di sviluppo ed evoluzione degli esseri umani.In questa ricerca ci occuperemo in particolare delle informazioni e degli atti pubblici, nella disponibilità di amministrazioni pubbliche: l’area di ricerca è quindi la ‘sfera pubblica’. Da un lato tratteremo la sfera pubblica in senso classico, intesa come ‘res publica’.Dall’altro il nuovo ‘spazio pubblico’ collettivo e di conoscenza, deterritorializzato, creato dai ‘media’ interattivi e interconnessi.Con Internet e i media sociali il rapporto tra spazio pubblico e spazio privato è mutato profondamente. Lo spazio privato è catapultato in rete, reso pubblico e il corpo è messo in scena nello spazio virtuale.La pubblicizzazione della sfera privata indotta dalle nuove forme di comunicazione pone infatti problematiche inedite circa la tutela del ‘corpo elettronico’ di ogni individuo.Nell’universo deterritorializzato “la città digitale rappresenta la base territoriale della ciberdemocrazia” (ma “la non fisicità dello spazio virtuale è occupata dalla corposa fisicità reale delle aziende multinazionali, dallo scontro tra centri di interessi, corporazioni, pirati. Non c’è solo trasparenza e dialogo nel ciberspazio, ma anche accanita lotta per controllare i dati, per utilizzare l’informazione”). Del resto è più che evidente che i grandi operatori di Internet detengono un’enorme concentrazione di potere (dati e informazioni).Proprio l’enorme disponibilità di dati e informazioni e una potenza di calcolo immensamente grande costituiscono un formidabile propellente per i corposissimi investimenti dei giganti multinazionali del web nel campo della ricerca: investimenti che non hanno eguali per consistenza rispetto ai comparti tradizionali (es. case automobilistiche).