L’obiettivo complessivo del saggio è quello, anzitutto, di esporre in linea di massima cosa Nietzsche ci abbia voluto dire col suo prospettivismo (che è già questo un obiettivo tutt’altro che scontato), e in secondo luogo c’è uno sforzo nel cercare di provare a dimostrare la sua non contraddittorietà e la sua sostenibilità su di un piano razionale, sollevando di volta in volta delle possibili criticità e affrontandole alla luce dei tanti frammenti che in questo ambito sono stati scritti da Nietzsche nel corso della sua produzione filosofica. Tuttavia mi riterrei troppo presuntuoso se affermassi che questo lavoro sia chiarificatore in modo definitivo della teoria della conoscenza di Nietzsche, la quale è molto più complessa di quel che potrebbe apparire ad una lettura superficiale. Quindi, alla luce del fatto che all’interno di un breve saggio, per motivi formali, si debbano fare anche delle specifiche scelte, ritengo che questo elaborato non sia del tutto esaustivo dell’argomento, anche se tuttavia spero di riuscire a esporre nel modo più soddisfacente possibile qual era la posizione nietzschiana in ambito gnoseologico.