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Quattro storie di donne molto diverse tra loro ma accomunate dal medesimo filo: l’essere e il non essere madri eppur sempre figlie. Ghedini ci restituisce uno sguardo sull’altro, sull’altra, penetrante, delicato e spesso doloroso, ma non privo di un anelito di speranza, come afferma Marilù Oliva nella sua prefazione: «e non è un caso che le quattro chiose avvengano con parole quali amore, bene, felicità, vita – perché, per dirla alla maniera di Johann Wolfgang von Goethe, è proprio vero che Dove c’è molta luce, l’ombra è profonda».Un viaggio appassionato nell’universo complesso di una diversa…mehr

Produktbeschreibung
Quattro storie di donne molto diverse tra loro ma accomunate dal medesimo filo: l’essere e il non essere madri eppur sempre figlie. Ghedini ci restituisce uno sguardo sull’altro, sull’altra, penetrante, delicato e spesso doloroso, ma non privo di un anelito di speranza, come afferma Marilù Oliva nella sua prefazione: «e non è un caso che le quattro chiose avvengano con parole quali amore, bene, felicità, vita – perché, per dirla alla maniera di Johann Wolfgang von Goethe, è proprio vero che Dove c’è molta luce, l’ombra è profonda».Un viaggio appassionato nell’universo complesso di una diversa o negata maternità, per sondarne aspirazioni, fantasie, aspettative, fissazioni, sbagli. Si tratta in tutti i casi di interruzioni: la morte, l’abbandono, la ferita, il desiderio troncato. In ogni racconto la protagonista, con la formula del dialogo e del monologo, svela la sua personale sospensione di un percorso: c’è la rinuncia volontaria alla procreazione, l’infanticidio, la malattia e la conseguente scelta della morte spiegata a una madre «mai stata tale»; il desiderio-ossessione di una figlia forse neppure mai concepita che si interseca a un’altra discontinuità, quella della coppia.Ghedini, con un linguaggio pulito, distillato, preciso e un ritmo scandito da domande, affermazioni, ripetizioni, frasi brevi tese a un confronto, a un’interlocuzione con un tu che diviene altro da sé, accompagna il lettore facendogli percorrere quelle vie tortuose e inquiete che nella propria intimità ha forse talora sfiorato. E lo obbliga a interrogarsi su di sé e sulla propria vita.Camilla Ghedini è giornalista professionista. Vive a Ferrara. Esercita in libera professione nel campo della comunicazione/informazione integrata. È autrice di libri in cui ha romanzato e affrontato sotto il profilo sociale e del costume macro temi universali. Per citarne alcuni: tradimento e famiglia, in Amo te… starò con lei per sempre (Giraldi Editore, 2014); eterno conflitto tra uomo e donna, in Giustificazioni di un marpione perbene (Editori Riuniti, 2008); crisi economica e mobbing, in Io cattiva? No, io precaria. Manuale del lavoratore flessibile (Edimond, 2007); il Novecento spiegato ai ragazzi, in Una famiglia lunga un secolo (Este Edition, 2006). Diverse anche le pubblicazioni sulla storia del territorio, in ossequio alla necessità di conservarne la memoria. Nel maggio 2012, nei giorni del terremoto che piegò l’Emilia Romagna, lanciò via tweet l’appello Libri per tendopoli, ottenendo risposta da pressoché tutte le case editrici d’Italia, e grazie al quale raccolse e distribuì 21 mila 345 testi. Tutta la sua attività è ravvisabile sul sito www.ufficiostampacomunicazione.com.