Dopo secoli della concessione dell’“arbitrium” ai tribunali vescovili, podestarili, signorili e infine ai tribunali superiori istituiti dai sovrani, si presentò si legislatori, nel corso del secolo XVII, la necessità di regolare un potere che risultava ormai ingovernabile, se lasciato alle interpretazioni della dottrina e alla applicazione della prassi giudiziale.1. La “ferma credenza” regolata dalla “Prammatica” napoletana del 16212. La procedura penale nella “Ordonnance criminelle” di Luigi XIV