Poesie che attraversano come lampi il nostro pensiero e ci fanno riflettere sull’essenza di Dio, dell’uomo, della natura. Sono versi senza tempo, anche se scritti in questo secolo, nel terzo millennio; ma la storia si ripete e sempre più spesso l’uomo è contro l’uomo, abbandona con crudeltà i suoi simili al loro destino e li fa inghiottire nelle tenebre.
La silloge è simbolicamente divisa in cinque sezioni. Viviamo in un mondo costituito da immagini, molte delle quali riportano la realtà della guerra, eventi di distruzione e povertà in paesi lontani. In Immagini da guerre lontane alcune liriche descrivono luoghi di guerra, dove la vita si è fermata, come nel campo profughi siriano di Yarmouk o nella città distrutta di Arbin. Narrano di un mondo dell’infanzia in fuga alla ricerca della pace, in pericolo sulle acque di un fiume o travolto dai flutti del mare che non lasciano scampo. Nelle città devastate, solo macerie accolgono ancora quegli abitanti che non possono mettersi in fuga. Queste vicende richiamano alla memoria episodi della nostra storia, come quelli della primavera del 1945, eventi drammatici del periodo della guerra quando molte città italiane furono distrutte dai bombardamenti.
Per contrasto Intrecci comunica la ricerca dell’incontro dell’altro. Gli intrecci di culture diverse nel confronto quotidiano delineano il conflitto o l’incontro, l’intersecarsi tra culture che arrivano a un punto di scambio.
In Tempo della maternità, Amore, Bucolica emerge un mondo dedicato alla pace in cui la vita scorre tranquilla come nella quotidianità. Nella pace la vita segue il proprio corso, si svolge serenamente e questo rende possibile prestare attenzione allo scorrere del tempo o ai fenomeni della natura.
La silloge è simbolicamente divisa in cinque sezioni. Viviamo in un mondo costituito da immagini, molte delle quali riportano la realtà della guerra, eventi di distruzione e povertà in paesi lontani. In Immagini da guerre lontane alcune liriche descrivono luoghi di guerra, dove la vita si è fermata, come nel campo profughi siriano di Yarmouk o nella città distrutta di Arbin. Narrano di un mondo dell’infanzia in fuga alla ricerca della pace, in pericolo sulle acque di un fiume o travolto dai flutti del mare che non lasciano scampo. Nelle città devastate, solo macerie accolgono ancora quegli abitanti che non possono mettersi in fuga. Queste vicende richiamano alla memoria episodi della nostra storia, come quelli della primavera del 1945, eventi drammatici del periodo della guerra quando molte città italiane furono distrutte dai bombardamenti.
Per contrasto Intrecci comunica la ricerca dell’incontro dell’altro. Gli intrecci di culture diverse nel confronto quotidiano delineano il conflitto o l’incontro, l’intersecarsi tra culture che arrivano a un punto di scambio.
In Tempo della maternità, Amore, Bucolica emerge un mondo dedicato alla pace in cui la vita scorre tranquilla come nella quotidianità. Nella pace la vita segue il proprio corso, si svolge serenamente e questo rende possibile prestare attenzione allo scorrere del tempo o ai fenomeni della natura.