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Nel paese di Niccolò Machiavelli, all’interno del quale il fine giustifica sempre i mezzi, Aldo Capitini già durante il fascismo coglie la novità rivoluzionaria dell’insegnamento di Mohandas K.Gandhi: il fine sta all’albero come il mezzo sta al seme, tra i due c’è lo stesso inviolabile legame. I risultati delle nostre azioni non sono nella nostra disponibilità, solo i mezzi che usiamo dipendono direttamente da noi e di questi siamo responsabili. A partire da questa persuasione, Capitini apre una prospettiva diversa di azione politica, fondata su una originale ricerca filosofica, in un…mehr

Produktbeschreibung
Nel paese di Niccolò Machiavelli, all’interno del quale il fine giustifica sempre i mezzi, Aldo Capitini già durante il fascismo coglie la novità rivoluzionaria dell’insegnamento di Mohandas K.Gandhi: il fine sta all’albero come il mezzo sta al seme, tra i due c’è lo stesso inviolabile legame. I risultati delle nostre azioni non sono nella nostra disponibilità, solo i mezzi che usiamo dipendono direttamente da noi e di questi siamo responsabili. A partire da questa persuasione, Capitini apre una prospettiva diversa di azione politica, fondata su una originale ricerca filosofica, in un nutrimento reciproco tra teoria e prassi.
Il pensiero di Capitini, a cinquanta anni dalla morte, è ancora generativo per il nostro presente ed è l’oggetto di questo saggio introduttivo. Che, non a caso, ha in appendice l’ultimo testo di Capitini sulla nonviolenza, del 1968. Da riscoprire.