Ci sono incontri “letterari” che segnano indelebilmente la vita, così come la propria formazione umana e civile: ce lo spiega con questo approfondito e interessantissimo saggio e la sua penna sempre impareggiabile Pietro Rizzo che, partendo da un aneddoto della sua giovinezza, ci introduce nell’opera – e nell’umanità – di Thomas Merton (1915-1968), scrittore e monaco cristiano statunitense, autore di innumerevoli saggi ed opere in poesia e in prosa dedicati ai più molteplici temi, tra cui soprattutto l’ecumenismo, il dialogo interreligioso, la pace e i diritti civili. Un nobile “pretesto”, quest’opera sullo scrittore che, attraverso un arricchimento culturale che cresce nel lettore allo scorrere delle pagine, ci porta fino ai giorni nostri e alle vicende che irrimediabilmente stanno segnando il futuro di un’intera generazione.
Pietro Rizzo vive a Castrolibero, cittadina limitrofa al capoluogo, Cosenza. È nato il 12 febbraio 1937 in una piccola stazione di una ferrovia secondaria, alle pendici del Pollino. Ha vissuto gli anni dell’infanzia, dell’adolescenza e della prima giovinezza sempre ai bordi delle rotaie, nelle stazioni dove, di volta in volta, il padre prestava servizio: luoghi stupendi, selvaggi, immersi in una natura rigogliosa e incantata. Essi costituiscono la sua personale “Itaca”, alla quale di tanto in tanto fare ritorno. Ha conseguito due lauree: Filosofia e Giurisprudenza. Prima del raggiungimento della maggiore età, ha frequentato la Scuola militare. A vent’anni era sottotenente, più volte richiamato, fino al grado di Primo Capitano. Titolare della cattedra di Lettere dal 1966 e poi preside dal 1975 in poi. Commissario in pubblici concorsi per diversi anni. Avvocato dal 1979, professione che ancora esercita. Ha scritto molti anni su “Battaglia Calabra” e collaborato con “Il Quotidiano della Calabria”. Ha partecipato a numerose conferenze, ha commentato vari canti della Divina Commedia di Dante. Ha trattato inoltre Giovanni Nicotera, rivoluzionario e uomo di governo, e dei poeti del Reventino, tra cui Michele Pane, poeta della nostalgia, emigrato in America. Ha già pubblicato: Incontro con il Protagonista di un libro fuori posto, Mio padre e il suo violino, Le Magie del tramonto, Ascoltare il silenzio. Un Ossimoro. Suggestioni, incanto e realtà nell’Era della Tecnica, Rosso è il colore delle foglie a Novembre, Viaggio oltre l’effimero.
Pietro Rizzo vive a Castrolibero, cittadina limitrofa al capoluogo, Cosenza. È nato il 12 febbraio 1937 in una piccola stazione di una ferrovia secondaria, alle pendici del Pollino. Ha vissuto gli anni dell’infanzia, dell’adolescenza e della prima giovinezza sempre ai bordi delle rotaie, nelle stazioni dove, di volta in volta, il padre prestava servizio: luoghi stupendi, selvaggi, immersi in una natura rigogliosa e incantata. Essi costituiscono la sua personale “Itaca”, alla quale di tanto in tanto fare ritorno. Ha conseguito due lauree: Filosofia e Giurisprudenza. Prima del raggiungimento della maggiore età, ha frequentato la Scuola militare. A vent’anni era sottotenente, più volte richiamato, fino al grado di Primo Capitano. Titolare della cattedra di Lettere dal 1966 e poi preside dal 1975 in poi. Commissario in pubblici concorsi per diversi anni. Avvocato dal 1979, professione che ancora esercita. Ha scritto molti anni su “Battaglia Calabra” e collaborato con “Il Quotidiano della Calabria”. Ha partecipato a numerose conferenze, ha commentato vari canti della Divina Commedia di Dante. Ha trattato inoltre Giovanni Nicotera, rivoluzionario e uomo di governo, e dei poeti del Reventino, tra cui Michele Pane, poeta della nostalgia, emigrato in America. Ha già pubblicato: Incontro con il Protagonista di un libro fuori posto, Mio padre e il suo violino, Le Magie del tramonto, Ascoltare il silenzio. Un Ossimoro. Suggestioni, incanto e realtà nell’Era della Tecnica, Rosso è il colore delle foglie a Novembre, Viaggio oltre l’effimero.