La piccola Bianca sembra avere un unico scopo nella vita: ricostruire le vicende dei nonni in Africa. Così, scava con mille domande nella loro memoria, fino ad avere due versioni diverse della stessa storia. Angela è stata amata dalla gente del luogo ed è riuscita a realizzare il sogno di suo fratello, il più giovane vescovo d’Italia: fondare una missione vicino al fiume Giuba. L’appassionato racconto della nonna è la celebrazione di un’Africa amica, è l’inno alla gioia di chi si è trovato in armonia con tutta la natura. Teo, invece, socialista ed ex colono, è ancora prigioniero dei propri pregiudizi. Ha sofferto per la lontananza dalla famiglia d’origine, ha avuto verso i Somali un atteggiamento brutale e non ha disdegnato avventure con le giovanissime ragazze del posto pur disprezzandole. Ambientato negli anni Cinquanta, il libro narra, attraverso una scrittura luminosa e di gran fascino, una storia vera di emigrazione e razzismo al centro di un’Africa spietata e bellissima.