Elena e Riccardo sono una coppia matura, la loro vita insieme è stata sigillata dalla presenza partecipe e vitale di Pedro, individuo nato cane, un familiare. Da quando è morto vivono straziati. Gli accadimenti e i cambiamenti della loro esistenza, spesso dolorosi o grotteschi, ma comuni a molti, girano intorno al vuoto lasciato da Pedro, un vuoto che pare una voragine nella quale sono risucchiati. Cercano consolazione, ma nulla basta, soprattutto a Elena che aveva con il suo cane una specialissima intesa. Prima di vederla soccombere, Riccardo reagisce, a modo suo, con una decisione: un cucciolo. Elena si sente peggio perché ha un cane ma non è il suo cane, lui la capiva, lei lo capiva. Come? Parlando. E non era fantasia o fantascienza, si guardavano, si ascoltavano e si parlavano. Nessuno più come lui? Certo, lui era unico. Il cucciolo è segnato dall'esperienza del canile, è fobico, sembra refrattario a qualsiasi relazione, ma ci vuole pazienza, amore e tempo per guardarsi negli occhi, perché "gli animali non hanno un muso, hanno un volto" (cit. dalla prefazione di R. Mantegazza). E forse tutto si risolverà grazie all'aiuto complice del deus ex machina. Secondo classificato al concorso letterario on line Writer Golden Officina 2022. Menzione di merito al IX premio letterario internazionale Città di Sarzana 2021