Dall’introduzione: Rosalba Vangelista porta sul palco il dolore di Pietro e Massimiliano, due ragazzi omosessuali costretti a “nascondersi come due topi di fogna” a causa dei pregiudizi delle persone che li circondano. I due giovani, infatti, si ritrovano soli a combattere contro un mondo che non li vuole. PIETRO: E come te, dolce creatura addolorata, dovrei chiudere il mio amore dentro un mondo irreale? Fatto di vetro e di sogni, che galleggiano portati via dall’alito di vento dei battiti di questo mio cuore ferito? La tua dolcezza mi disarma, ma la consapevolezza mi uccide. Non esiste, inquesto mondo di pietra, pietà per le anime come la mia. Siamo al mondo per cosa? Per amare ciò che gli altri decidono per noi? Non posso cessare di essere quello che sono. Solo la morte potrà lavare via da me ciò che questo mondo ha purgato. E se è la pazzia che viene a farmi visita, io non le aprirò. Perché non ci sarà né più un’anima né più un corpo ad attenderla. Nulla può dissacrare quello che le mie lacrime hanno sigillato, perché se viene la morte avrà il suo nome, le sue labbra e il suo respiro. E io morirò con il suo amore tra le braccia, e sarà impossibile ed eterno, come solo l’amore degli amanti afflitti sa essere.