Il libro raccoglie una selezione degli articoli pubblicati da Stefano Vietina sul Corriere delle Alpi, a partire da gennaio 2012, per oltre un anno, ed è il proseguimento del lavoro di paziente ricerca delle realtà meno note dell’economia del Comelico e del Cadore, iniziato nel 2010, che già aveva trovato una prima sintesi nel volume “Storie di uomini e imprese che fanno vivere la montagna”, edito nel 2011. Un nuovo, appassionato atto d’amore per la gente di montagna.“Io vivo in montagna”: più che un titolo, un manifesto. La rivendicazione di un’appartenenza che, pur non essendo propriamente fisica, dato che l’autore è nato e vive in pianura, è tuttavia profondamente ed orgogliosa-mente ideale.Un’adesione, insomma, ai valori umani e alle peculiarità ambientali che rendono la vita in montagna così bella e insieme così difficile, quasi una sfida, un atto di volontà, una scelta di campo: ricordate il famoso discorso “Ich bin ein Berliner” di kennedyana memoria? Ma non si parla, qui, di sfide alle pareti rocciose, né di conquiste alpinistiche o della semplice ricerca di paradisi incontaminati. Qui si tratta di imprese, spesso eroiche, nell’ambito dell’economia, dell’arte, della cultura, dello sport.Anziché insistere sui tanti problemi che affliggono la montagna (tagli alle risorse per mobilità, servizi, scuole, ospedali, ecc.) di cui le cronache dei giornali danno conto quotidianamente, e che riflettono comunque solo una parte del fenomeno, l’autore sceglie infatti uno sguardo in positivo, cercando di descrivere le molteplici, variegate realtà che ancora consentono alla gente di montagna di vivere, creare economia, curare il territorio, attrarre turisti, contribuire al benessere generale.Perché, non dimentichiamolo, la pianura è debitrice alla montagna per molti aspetti, primo fra tutti le risorse idriche, bene comune di fondamentale importanza.Ecco allora una panoramica di ciò che ancora, pervicacemente, la gente di montagna si ostina a portare avanti, cercando di contemperare sviluppo e difesa dell’ambiente, entrambi patrimonio delle generazioni future.