"L'Iran rappresenta ancora oggi una minaccia di primo ordine". I suoi dirigenti hanno deciso di dotarsi di un arsenale nucleare con l'obiettivo di mantenere al potere il regime dei mullah. Il pretesto di voler sviluppare un'industria nucleare civile per rifornirsi di energia costituisce, in realtà, una scusa evidente. Il paese non corre alcun rischio di penuria energetica, visto che possiede 11,4 per cento delle riserve mondiali di petrolio e il 14,8 per cento di quelle di gas. Per questa ragione gli americani e gli israeliani hanno preso in passato seriamente in considerazione l'opzione di un intervento militare preventivo. Ma il piano è lontano dall'essere facilmente compiuto. Forte di una popolazione di 69 milioni di abitanti, l'Iran è dotato di forze armate potenti, benché buona parte dei loro armamenti siano obsoleti. Inoltre gli ayatollah hanno tratto frutto dalle lezioni poste dagli ultimi conflitti ed hanno messo a punto una strategia difensiva "asimmetrica". Un eventuale conflitto non si svolgerebbe così soltanto sul territorio iraniano, ma in tutto il Medio-Oriente. Attentati terroristici avrebbero oltretutto luogo in diversi paesi occidentali. Infine, la guerra scoppiata tra Hezbollah ed Israele, nell'estate del 2006, da un esempio di quello che altri movimenti armati, sostenuti da Teheran - come Hamas - potrebbero realizzare in caso di apertura delle ostilità.