Israel Jihad in Jerusalem è un romanzo liberamente ispirato alla vita dell’autrice, il cui alter ego è la protagonista: Yael, israeliana, di professione agente segreto. Posta a capo di un gruppo di giovani personalità dall’alto quoziente intellettivo, Yael all’inizio della storia si trova sotto copertura in Canada, quando scompare misteriosamente. Ai servizi segreti, in particolare ai suoi fidati compagni Shani, Zoe, Shlomit e Green, è assegnato il compito di scoprire chi l’abbia rapita e dove si trovi. Il responsabile del sequestro, si verrà presto a sapere, è Hamza bin Laden, figlio di Osama e suo successore alla guida dell’organizzazione terroristica Al Quaeda, che dopo aver abusato di lei manifesta la sua intenzione di sfruttarla come prostituta in un bordello, tra il Libano e la Siria. Sullo sfondo dell’intricata vicenda, inevitabilmente, c’è la questione palestinese, con i rapporti sempre più tesi tra Israele e i paesi islamici, e un difficile processo di pace che i presidenti Trump e Putin si incaricano – almeno apparentemente – di portare avanti.