«Mentre seguivo con partecipazione le vicende politiche e culturali di Israele e del Medio Oriente, mi sono reso conto che nella cultura politica coagulatesi attorno al progetto sionista erano presenti ab origine, e ancora oggi continuano a fronteggiarsi, due linee di pensiero e di azione ben distinte. Una di esse fa leva prevalentemente sulla speranza, l’altra sulla paura. (…) Israele riuscirà ad assicurarsi un futuro soltanto se saprà mettere la sordina alla paura e restituire voce e dignità alla speranza».Il volume raccoglie una scelta di scritti di Bruno Segre composti fra il 1970 e il 2013. Il lungo arco temporale e la lucidità di analisi dell’autore offrono al lettore una testimonianza preziosa dei cambiamenti radicali intervenuti nel corso degli anni nella “multi cultura” degli israeliani, nei rapporti tra Israele e la diaspora ebraica (in particolare la grande diaspora nordamericana) e tra Israele e il mondo.Bruno Segre (Lucerna 1930) ha studiato filosofia con Antonio Banfi e lavorato nel Movimento Comunità fondato da Adriano Olivetti; ha insegnato in Svizzera dal 1964 al 1969. Già membro del Consiglio del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano, ha presieduto l’associazione italiana “Amici di Neve Shalom/ Wahat as- Salam” e diretto la rivista di vita e cultura ebraica «Keshet». Tra le sue opere: Gli ebrei in Italia, Giuntina, Firenze 2001; Shoah, Il Saggiatore, Milano 2003.