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Il Libro “ITER PARA TUTUM” è stato scritto dall’autore per descrivere le sue montagne: l’Appennino, le Alpi, i monti e i deserti dell’Africa compreso il Kilimangiaro, il Deserto del Ténéré (il nulla del nulla) e l’Erg Chec un deserto ancora sconosciuto tra Algeria-Mali-Mauritania, dove si trova l’unico pozzo esistente, e dove è stata trovata l’acqua assolutamente necessaria per la sopravvivenza dell’autore e della sua spedizione nell’anno 1989. Il libro è ripartito in tre parti: la prima dedicata alle scalate dell’autore sulle Dolomiti, in Valle d’Aosta e al lungo soggiorno durato ben quaranta…mehr

Produktbeschreibung
Il Libro “ITER PARA TUTUM” è stato scritto dall’autore per descrivere le sue montagne: l’Appennino, le Alpi, i monti e i deserti dell’Africa compreso il Kilimangiaro, il Deserto del Ténéré (il nulla del nulla) e l’Erg Chec un deserto ancora sconosciuto tra Algeria-Mali-Mauritania, dove si trova l’unico pozzo esistente, e dove è stata trovata l’acqua assolutamente necessaria per la sopravvivenza dell’autore e della sua spedizione nell’anno 1989. Il libro è ripartito in tre parti: la prima dedicata alle scalate dell’autore sulle Dolomiti, in Valle d’Aosta e al lungo soggiorno durato ben quaranta anni sul Monte Rosa (Dufour, Zumstein, Castore, Breithorn) dove quest’ultimo ha raggiunto la vetta del Cervino con la Guida Alpina Ferdinando Gaspard e Lino Tamone, col quale è stato anche sul Monte Bianco (Vetta a 4.810 m.slm, Petit Anguille Verte, Tour Ronde, Les Piramides Calcaires e Pic Adolph). Narra dei vari tentativi dell’autore di arrivare in vetta al Monte Cervino, che ha poi finalmente raggiunto l’otto settembre 1971, con la Guida Alpina Ferdinando Gaspard da Pecou-Vatournenche. Ultimamente è diventato membro del Club “Amici del Monte Cervino” nel 150° anno della sua conquista e ha chiuso la sua carriera alpinistica andando in cima al Monviso, dove è stato fondato il Club Alpino Italiano del quale è stato membro. Nella sua lunga vita ha scalato quasi tutte le montagne dell’Appennino al quale è dedicata la seconda parte del suo libro. La terza è dedicata a montagne quali il Kilimangiaro, i Monti Bagzans e una buona conoscenza del Demavend in Iran che coi suoi i quasi 6.000 msl.m. è la più alta vetta vulcanica dell’Iran.In copertina: Arnaldo Bavicchi con lo sguardo rapito dalle montagne dell’Appennino mentre si trova nel luogo da lui preferito: Monte Guadagnolo 1.280 m. u. m.Sul retro: L’autore nella sua biblioteca dove trascorre gran parte della vita.