Jonathan Livingston e Gesù.
Che cosa hanno in comune questi due?
Qualcuno potrebbe dire nulla. Io dico tutto.
Molte potrebbero essere le obiezioni per quest’affermazione. Uno è un personaggio inventato, l’altro un personaggio storico. Uno fa parte di un romanzo di fantasia, l’altro di un testo sacro. Uno è un volatile, l’altro un essere umano e così via discorrendo.
Apparenze differenti, ma la stessa sostanza.
Entrambi volano alto, lontano dal solito modo di vivere e di pensare. Per entrambi la vita è una ricerca per trovare qualcosa di più, perché l’esistenza è più di lavorare, mangiare, dormire e accoppiarsi; è molto di più che far parte di una popolazione, di uno stormo. Entrambi hanno scoperto, e rivelato poi ad altri, che il tesoro più grande al mondo già si possiede: è l’interiorità, percepire la vita in ogni cosa, a partire da se stessi. Occorre solo accorgersi di come viverla.
Il confronto tra questi due personaggi vuole mostrare come in modi differenti si può parlare dello stesso argomento. E non importa se uno è protagonista di un libro etichettato di fantasia e l’altro invece di uno strumento degli studi dei teologi: entrambi sono i personaggi principali di libri sacri, capaci d’insegnare e arricchire chi legge le pagine di cui sono protagonisti, facendo ritrovare se stessi e così essere liberi.
Che cosa hanno in comune questi due?
Qualcuno potrebbe dire nulla. Io dico tutto.
Molte potrebbero essere le obiezioni per quest’affermazione. Uno è un personaggio inventato, l’altro un personaggio storico. Uno fa parte di un romanzo di fantasia, l’altro di un testo sacro. Uno è un volatile, l’altro un essere umano e così via discorrendo.
Apparenze differenti, ma la stessa sostanza.
Entrambi volano alto, lontano dal solito modo di vivere e di pensare. Per entrambi la vita è una ricerca per trovare qualcosa di più, perché l’esistenza è più di lavorare, mangiare, dormire e accoppiarsi; è molto di più che far parte di una popolazione, di uno stormo. Entrambi hanno scoperto, e rivelato poi ad altri, che il tesoro più grande al mondo già si possiede: è l’interiorità, percepire la vita in ogni cosa, a partire da se stessi. Occorre solo accorgersi di come viverla.
Il confronto tra questi due personaggi vuole mostrare come in modi differenti si può parlare dello stesso argomento. E non importa se uno è protagonista di un libro etichettato di fantasia e l’altro invece di uno strumento degli studi dei teologi: entrambi sono i personaggi principali di libri sacri, capaci d’insegnare e arricchire chi legge le pagine di cui sono protagonisti, facendo ritrovare se stessi e così essere liberi.