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Mi chiamo Giorgio Ricci, sono nato nel 1956 a Novellara (RE), dove ho sempre vissuto. Ho soltanto la licenza media e ho fatto il postino per 38 anni. Ho scritto un romanzo, forse, stravagante e fuori di testa, a partire dal titolo. La storia d’amore tra due adolescenti nell’anno 1972 – una bella ragazza emancipata e uno sfigato dell’oratorio parrocchiale – racconta, da se stessa, senza bisogno di artifici, il delirante declino della cultura europea. Basta soltanto una vera storia d’amore, col semplice apporto dei suoi incantevoli luoghi comuni, per smascherare gli infernali propositi del…mehr

Produktbeschreibung
Mi chiamo Giorgio Ricci, sono nato nel 1956 a Novellara (RE), dove ho sempre vissuto. Ho soltanto la licenza media e ho fatto il postino per 38 anni. Ho scritto un romanzo, forse, stravagante e fuori di testa, a partire dal titolo. La storia d’amore tra due adolescenti nell’anno 1972 – una bella ragazza emancipata e uno sfigato dell’oratorio parrocchiale – racconta, da se stessa, senza bisogno di artifici, il delirante declino della cultura europea. Basta soltanto una vera storia d’amore, col semplice apporto dei suoi incantevoli luoghi comuni, per smascherare gli infernali propositi del pensiero filosofico che comanda la moderna società dell’occidente (e, ormai, il mondo intero). Non ci si aspetti un libro educato, o, peggio ancora, delicato. Né ci si meravigli del tono irrispettoso nei riguardi dei più “venerati maestri” della “colta” Europa. È un romanzo raro, non per meriti miei, ma, più semplicemente, perché vi si difende la tautologia. E l’amore, fra i ragazzi, si sa, mira sempre alla tautologia. A chi ha orrore della parola in questione, rivolgo, fin da subito, un cordiale, sincero saluto. Ma a chi è stanco delle ormai secolari menzogne del mondo culturale europeo, consiglio di leggerlo. Non si annoierà. E, se si annoia, conoscerà, almeno, una visione diversa del mondo in cui si trova a vivere.